Gli effetti della subgravità e i metodi per riprodurla a terra e in volo
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Abstract
L'A. enuncia brevemente il problema della subgravità
descrivendo le principali soluzioni sperimentali escogitate nel corso dell'ultimo
decennio per rispondere ai vari interrogativi cbe tale particolare caratteristica
del volo spaziale, clie non trova riscontro in alcuna altra condizione nota
all'uomo, pone agli studiosi, biologi e tecnici.
L'A. passa quindi a descrivere i principali metodi e dispositivi per
riprodurre lo stato di subgravità, distinguendo i sistemi « a terra », auspicabili
per la loro agevolezza, sicurezza, ma cbe in genere non riproducono che
taluni aspetti fisiopsicologici dello stato subgravitazionale, dai sistemi, ben
più indaginosi, che consentono di realizzare stati di subgravità reali e completi
(voli parabolici, lanci suborbitali e orbitali di missili). Passa infine a
esporre quanto è stato fatto in questo campo presso il Centro di Studi e
Ricerche di Medicina Aeronautica e Spaziale di Roma, impiegando la « Torre
di Subgravità », ideata e costruita presso detto Centro, la quale consente
di realizzare veri stati di subgravità, sia pure di breve durata, preceduti e
seguiti da accelerazioni. La « Torre di Subgravità » ha permesso di affrontare
alcuni problemi inerenti al volo spaziale, soprattutto quelli jtosti dagli stati
di transizione tra le fasi attive e quella passiva del volo, proponendo soluzioni
di non trascurabile interesse pratico (comportamento psicomotorio dei
soggetti, ruolo del labirinto in toto e delle sue singole componenti, ecc.).
L'A. conclude quindi facendo rilevare l'interesse di questa metodica,
suscettibile di sviluppi anche più ampi, che può ben allinearsi nel campo
mondiale alle ricerche inerenti al volo spaziale.
descrivendo le principali soluzioni sperimentali escogitate nel corso dell'ultimo
decennio per rispondere ai vari interrogativi cbe tale particolare caratteristica
del volo spaziale, clie non trova riscontro in alcuna altra condizione nota
all'uomo, pone agli studiosi, biologi e tecnici.
L'A. passa quindi a descrivere i principali metodi e dispositivi per
riprodurre lo stato di subgravità, distinguendo i sistemi « a terra », auspicabili
per la loro agevolezza, sicurezza, ma cbe in genere non riproducono che
taluni aspetti fisiopsicologici dello stato subgravitazionale, dai sistemi, ben
più indaginosi, che consentono di realizzare stati di subgravità reali e completi
(voli parabolici, lanci suborbitali e orbitali di missili). Passa infine a
esporre quanto è stato fatto in questo campo presso il Centro di Studi e
Ricerche di Medicina Aeronautica e Spaziale di Roma, impiegando la « Torre
di Subgravità », ideata e costruita presso detto Centro, la quale consente
di realizzare veri stati di subgravità, sia pure di breve durata, preceduti e
seguiti da accelerazioni. La « Torre di Subgravità » ha permesso di affrontare
alcuni problemi inerenti al volo spaziale, soprattutto quelli jtosti dagli stati
di transizione tra le fasi attive e quella passiva del volo, proponendo soluzioni
di non trascurabile interesse pratico (comportamento psicomotorio dei
soggetti, ruolo del labirinto in toto e delle sue singole componenti, ecc.).
L'A. conclude quindi facendo rilevare l'interesse di questa metodica,
suscettibile di sviluppi anche più ampi, che può ben allinearsi nel campo
mondiale alle ricerche inerenti al volo spaziale.
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How to Cite
MEINERI, G. (1963) “Gli effetti della subgravità e i metodi per riprodurla a terra e in volo”, Annals of Geophysics, 16(3), pp. 429–446. doi: 10.4401/ag-5240.
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