Contributi per uno studio sulla sismicità dell'Italia
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Abstract
È noto clie quando si parla di « sismicità » della terra in generale,o in particolare di una regione, non si intende definire in maniera precisaun concetto fisico o geofisico, ma piuttosto si vuole esprimere unamaggiore o minore « attitudine » di una determinata regione ad esseresede di fenomeni sismici.Per lo più la sismicità, così com'è intesa generalmente comprendeun panorama vasto e piuttosto disordinato di un insieme di coefficientiche nella loro totalità danno l'idea del fenomeno senza per altro dareal fenomeno stesso un preciso significato fisico, esprimibile in terminimatematici. Essa è una funzione della distribuzione geografica dei terremoti,della loro frequenza, della loro intensità, della loro energia,della loro natura, della loro correlazione con elementi geologici, e cosìvia. Di qui la grande difficoltà di dare una definizione sintetica di tutto ciò.La cosa più semplice e più lineare per affrontare lo studio dellasismicità di una regione, è ovviamente quella (li documentarsi il piùpossibile su tutti i terremoti avvenuti in tale regione; localizzarne gliepicentri in modo da averne una distribuzione geografica; poi, con l'ausiliodelle nozioni fornite dalla sismologia, ricercare tutti quegli elementiche servono a valutare l'intensità e l'energia di ogni singola scossa:sfruttare infine i risultati ottenuti per dare un aspetto organico a tuttoil fenomeno nel suo insieme.Un lavoro di questo genere, esteso a tutta la terra, servirebbe a dareuna visione esatta della sismicità globale.
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MARCELLI, l. and MONTECCHI, p. (1962) “Contributi per uno studio sulla sismicità dell’Italia”, Annals of Geophysics, 15(2-3), pp. 159–193. doi: 10.4401/ag-5428.
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