Abstract
È accertato che la zona del basso Tirreno, comprendente il gruppo
delle Eolie con l'isola di Ustica e parzialmente limitata dall'arco tracciato
dalla costa occidentale della Calabria e dalla costa settentrionale
della Sicilia, è anche sede di centri sismici profondi. Dagli studi microsismici
fino ad oggi eseguiti risulterebbe che tali centri, la cui profondità
è compresa tra 200 e 300 km., si dispongono lungo un arco
parallelo all'arco costituito dall'Appennino calabro-campano, cioè lungo
la fascia vulcanica attiva che comprende l'Etna, lo Stromboli ed
il Vesuvio.
Alcune caratteristiche della zona (vulcanismo attivo o recentemente
spento, notevoli profondità marine, anomalia isostatica positiva)
la rendono, sotto certi aspetti, somigliante ad alcuni tratti dell'arco
circnm-pacifico, che, secondo l'elaborazione statistica di Gutenberg e
Richter (11, è sede del 90r/c ca. dei terremoti con profondità compresa
tra 60 e 300 km.
delle Eolie con l'isola di Ustica e parzialmente limitata dall'arco tracciato
dalla costa occidentale della Calabria e dalla costa settentrionale
della Sicilia, è anche sede di centri sismici profondi. Dagli studi microsismici
fino ad oggi eseguiti risulterebbe che tali centri, la cui profondità
è compresa tra 200 e 300 km., si dispongono lungo un arco
parallelo all'arco costituito dall'Appennino calabro-campano, cioè lungo
la fascia vulcanica attiva che comprende l'Etna, lo Stromboli ed
il Vesuvio.
Alcune caratteristiche della zona (vulcanismo attivo o recentemente
spento, notevoli profondità marine, anomalia isostatica positiva)
la rendono, sotto certi aspetti, somigliante ad alcuni tratti dell'arco
circnm-pacifico, che, secondo l'elaborazione statistica di Gutenberg e
Richter (11, è sede del 90r/c ca. dei terremoti con profondità compresa
tra 60 e 300 km.
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DOI: https://doi.org/10.4401/ag-5686
Published by INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - ISSN: 2037-416X