Abstract
L'autore rammenta la ipotesi di lavoro da lui formulata nel 1947: l'OceanoAtlantico e diviso in due domini, una zona occidentale a carattere sintatico e unaparte orientale a struttura continentale a est della cresta mediana.L'autore considera la distribuzione degli ipocentri sismici, la forma delle coste,il prolungamento delle unità morfologiche africane, nel mare e il valore assai elevatodella velocità delle onde sismiche superficiali, propaganlesi sotto la parte occidentaledell'Atlantico. Discute lo studio di P. Caloi e collaboratori e porta nuoviargomenti a favore della sua ipotesi: dragaggio di una tacliilite (Termier) di trilobiti(Furon 1 di calcari dell'era terziaria (Ewing e Tolsioy) nella parte orientaledell'Atlantico ; teoria delle catene liminari (Glangeaud) ; risultati delle prospezionisismiche per rifrazione ottenuti ad ovest della Scozia ( H i l l ) e nelle vicinanze delleBermude (Ewing).
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DOI: https://doi.org/10.4401/ag-5896
Published by INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - ISSN: 2037-416X